venerdì 22 febbraio 2013


Centinaia di milioni di tonnellate di plastica sono nel mare e vengono mangiate dai pesci che a loro volta vengono mangiati dagli uccelli.

L'artista Chirs Jordan sta documentando questo problema con foto e film.
Stiamoci più attenti cavolo!
Ogni giorno ci lasciamo scivolare dalla nostre mani bucate un rifiuto. Questo rifiuto, anche se piccolo, va a finire per strada. Il rifiuto "cammina" con il vento, con la pioggia e finisce nelle fognature e quindi nel mare. I pesci mangiano il rifiuto e in questo modo esso finisce nella catena alimentare, cioè anche nei nostri piatti. Anche gli albatros muoiono per colpa del nostro rifiuto, mangiano i pesci che lo hanno in pancia oppure lo mangiano direttamente credendolo cibo.
E' vero che la maggior parte di questi rifiuti vengono portati dai famosi 10 fiumi più inquinati al mondo, ma questo non deve sollevarci dalle nostre responsabilità
L'artista Chris Jordan sta girando un documentario da qualche anno "Albatros" sul tema dei rifiuti nell'oceano Pacifico, il luogo dove vanno a finire i rifiuti di plastica di tutto il mondo.

Guarda il trailer scioccante:






Sostieni il film di Jordan:


Pubblichiamo il capitolo dedicato all'Ambiente del programma del partito "Io amo l'italia". 

Indipendenza energetica investendo nelle fonti energetiche pulite e negli edifici energeticamente autosufficienti

Liberiamo l'Italia dalla schiavitù del petrolio e del gas che inquinano l'ambiente e nuocciono alla salute
Io amo l'Italia promuove l'indipendenza energetica per emanciparci dalla schiavitù e dalla tirannia del petrolio e del gas che, da un lato, inquinano l'ambiente, nuocciono alla salute e sono sempre più costosi perché soggetti alla speculazione borsistica e all'alta tassazione dei derivati, dall'altro ci costringono a svendere la nostra dignità e a limitare la nostra libertà per compiacere all'arbitrio dei regimi dittatoriali, violenti e corrotti al potere nei Paesi da cui importiamo o attraverso i quali transitano gli idrocarburi (Libia, Algeria, Russia, Arabia Saudita, Iran, Kazakistan, Turchia).
La nostra proposta privilegia le fonti energetiche pulite, rinnovabili, durature e sicure che possiamo produrre in Italia, senza pregiudizio ideologico nei confronti del nucleare qualora corrispondesse a questi parametri.
Nell'immediato vogliamo investire nella costruzione o nella ristrutturazione di edifici ed abitazioni che risultino energeticamente autosufficienti o che garantiscono il risparmio energetico ottimale.

Pubblichiamo il capitolo dedicato ai Rifiuti del programma del partito "Sinistra Ecologia e Libertà". 

La gestione dei rifiuti
Vogliamo varare una strategia nazionale di prevenzione finalizzata alla riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti.
Lo Stato risulta da anni latente in tema di gestione dei rifiuti. Dimostrazione ne è l’alto numero di regioni in difficoltà in materia (basti in tal senso vedere i commissariamenti e le situazioni di emergenza in materia), la crisi periodica di Napoli ed una sostanziale assenza di regolamentazione e controllo in materia di rifiuti speciali.
Risulta indispensabile varare una strategia nazionale di prevenzione finalizzata alla riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti, al riciclaggio ed al riutilizzo. Gli obiettivi europei ci impongono una reale svolta, anche attraverso l’introduzione di specifiche misure (riduzione imballaggi, introduzione cauzione per contenitori riutilizzabili, ecc.) che abbia a riferimento la “strategia rifiuti zero”. È necessario, anche qui, ripensare il modello di sviluppo disancorando il vecchio principio per il quale il benessere è ancorato alla produzione di beni e, quindi, a quella dei rifiuti.
La crescita, oggi, va ripensata ed intesa in modo sostenibile e durevole valorizzando prodotti e merci che garantiscono un tempo di vita più lungo.
A ciò va aggiunta una robusta pianificazione industriale che consenta il rafforzamento della filiera del recupero di materia, soprattutto nelle aree del Sud del Paese ed una politica che incentivi l’utilizzo dei materiali provenienti dal recupero.
In secondo luogo è importante riprendere il ruolo dello Stato nella definizione di regolamenti e linee guida attuative che riducano al minimo la possibilità di interpretazioni che permettano di favorire l’ingresso del malaffare nel settore. Infine, occorre garantire una piena attuazione del controllo, attraverso i più moderni sistemi informativi, in grado di “tracciare” il percorso dei rifiuti speciali.

giovedì 21 febbraio 2013

Con la musica si possono realizzare pozzi d'acqua!
Nel 2006 nascono i Rezophonic progetto musicale/sociale.

Rezophonic! Ecco un bel progetto nato qualche anno fa in Italia da Mario Riso, noto batterista e cofondatore dell'emittente satellitare Rock TV, con la collaborazione di musicisti italiani come Le Vibrazioni, Caparezza, Cristina Scabbia dei Lacuna Coil, Andy e molti altri.
I Rezophonic producono dischi e il loro ricavato viene donato all'African Medical and Reserach Foundation (AMREF) per un progetto idrico nella regione dai Kajiado tra Kenya e Tanzania, e che ha ottenuto il patrocinio della Fondazione Pubblicità e Progresso.
Le canzoni sono molto belle puntate sempre sul rispetto dell'acqua come bene prezioso.

Vai al sito:

Gli artisti che hanno partecipato al progetto:
Mario Riso, William Nicastro, Olly (The Fire), Cristina Scabbia e Maus (Lacuna Coil), Marco Cocci (Malfunk), G.L. Perotti (Extrema), Max Zanotti e Marco Trentacoste (Deasonika), Gianluca Battaglion (Movida), DJ Aladyn, Jan Galliani (Settevite), Stef Burns, Tommy Massara (Extrema), Mana (Folder), Emo & Nitto (Linea 77), Piotta, Roy Paci, DJ Jad, Eva Poles (Prozac +), Pablo Von Roitberg, Morgan, Roberta Sammarelli (Verdena), Fabio Mittino, Giuliano Sangiorgi (Negramaro), Stefano Brandoni, Diego Mancino, Marco "Garrincha" Castellani (Octopus), Pau e Cesare Petricich (Negrita), Omar Pedrini, Nikki, Andy e Livio Magnini (Bluvertigo), Max Brigante, FFD, Joxemi (Ska-P), Micky (No Relax), Ringo, Stefania "Alteria" Bianchi (NoMoreSpeech), Lella (Settevite), Sem (Guilty Method) - Michele Albè (Piks) - Pier Gonella (Labyrinth Mastercastle Necrodeath), Patrick Djivas (P.F.M.), Andrea "Trix" Tripodi (Eggs), Fefo Forconi, Ugo Nativi, Enrico Amendolia, Roberto Broggi (Guilty Method), Pino Scotto, Francesco Sarcina (Le Vibrazioni), Saturnino Celani, Fausto Cogliati, L'Aura, David Moretti (Karma), Steve Angartal, Larsen, Coppolino, Ivan Lodini Giovanni Frigo e Alessandro Ranzani (Movida), Silvio Franco, Madaski e Bunna Africa Unite, N.A.M.B., Davide Tomat, The Bastard Sons of Dioniso, Paletta e Noyse (Punkreas), Andrea Rock, Sasha Torrisi (ex Timoria), Ketty Passa (toxic tuna), Pierluigi Ferrantini (Velvet), Enrico Ruggeri, Caparezza.

martedì 19 febbraio 2013

Pubblichiamo il capitolo dedicato all'Ambiente del programma del partito "Fare per fermare il declino". Nei prossimo giorni pubblicheremo tutti gli altri.


Approfondimento sull'ambiente

Le politiche ambientali attuate sinora seguono un approccio dirigista a senso unico: le autorità pubbliche pianificano, ordinano e controllano l’operato dei privati cercando di influenzarne l’attività con paletti, vincoli e prescrizioni.
  • I risultati sono:
    • una scarsa efficacia nel perseguire le finalità di tutela dell’ambiente;
    • la mancata attuazione dei tanti piani di settore e la violazione sistematica delle norme di legge;
    • il ricorso a deroghe e proroghe per affrontare le emergenze ambientali con misure d’urgenza;
    • una forte burocratizzazione che grava su imprese e famiglie.
  • La tutela dell’ambiente deve essere perseguita in altro modo, attraverso:
    • la valorizzazione delle risorse ambientali;
    • la salvaguardia del diritto individuale alla qualità dell’ambiente in cui si vive come estensione del diritto di proprietà. Chi danneggia l’ambiente deve essere responsabile in primo luogo verso i cittadini danneggiati; 
    • la partecipazione e il coinvolgimento della società civile e dei privati in difesa del proprio habitat;
    • la semplificazione amministrativa per gli interventi edilizi o su impianti produttivi che hanno effetti positivi sull’ambiente.
Di seguito le proposte programmatiche sulle questioni ambientali.
  • Rifiuti:
    • abolizione della tassa sui rifiuti, da sostituire con una tariffa sui servizi offerti in un mercato competitivo;
    • apertura al mercato per gli operatori che intendono offrire servizi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti, garantendo la loro tracciabilità e il rispetto dei criteri di priorità nella gestione dei rifiuti stabiliti dall’Unione europea;
    • Il ruolo dei poteri pubblici deve essere orientato in modo deciso verso la vigilanza sul rispetto delle norme, con pene severe per chi viola le norme ambientali e i criteri di priorità nella gestione dei rifiuti;
    • Solo in questo modo è possibile promuovere la realizzazione di una filiera che garantisca la più efficiente gestione dei rifiuti e la realizzazione degli investimenti necessari al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di recupero e riciclaggio.
  • Urbanistica e consumo di suolo:
    • detrazioni per lavori di riqualificazione degli immobili esistenti,
    • definizione degli oneri di urbanizzazione in misura pari ai reali costi delle opere di urbanizzazione necessarie;
    • destinazione della totalità degli oneri di urbanizzazione alle opere necessarie a garantire la qualità della vita delle aree di nuova urbanizzazione;
    • riforma del TU edilizia: riduzione della discrezionalità amministrativa nel rilascio del permesso di costruire rilasciato da parte dell’amministrazione pubblica con il consenso dei privati su cui l’intervento edilizio ha un impatto ambientale e/o paesaggistico, mutuando il modello di “neighbour consent” applicato in paesi come l’Australia, dove il coinvolgimento in fase di progettazione dei proprietari di terreni e immobili su cui i lavori possono avere un impatto (paesaggistico o ambientale) previene il contenzioso e dà elementi valutativi che indirizzano l’azione amministrativa in sede di rilascio del permesso.
  • Semplificazione:
    • razionalizzazione delle competenze e degli organismi preposti alla tutela dell’ambiente
    • fissazione ex ante di soglie e standard ambientali nel rispetto dei quali non è necessario lo svolgimento di procedure ambientali (es. l’Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata mediamente dopo 54 mesi dalla presentazione dell’istanza e la Valutazione di Impatto Ambientale, che ha una durata media di 42 mesi dall’avvio del procedimento);
    • riduzione degli adempimenti e delle autorizzazioni da richiedere per l’approvazione di progetti innovativi che comportano un beneficio per l’ambiente, per la realizzazione di bonifiche, per la rimozione dell’amianto, per la messa in sicurezza di impianti e edifici in aree a rischio idrogeologico;
    • obbligo di indicazione nella relazione tecnico-finanziaria dei costi per le imprese e per la pubblica amministrazione conseguenti all’eventuale introduzione di oneri burocratici. 
  • Fisco:
    • abolizione della Robin Tax e adozione di misure di fiscalità ambientale, che rendano parte dell’imposizione fiscale (es. una quota dell’Ires) proporzionata all’impatto sull’ambiente e al consumo di beni ambientali.
  • Parchi e aree naturali protette:
    • riforma della legge 394/91 che affida la gestione di parchi e aree naturali protette a organismi di nomina politica;
    • fissazione da parte delle amministrazioni pubbliche di obiettivi e risultati da conseguire ai fini della tutela dell’ambiente e della biodiversità;
    • coinvolgimento di associazioni e privati capaci di creare valore, anche attraverso un uso sostenibile (es. a scopi ricreativi) e la rigenerazione delle risorse, da reinvestire nella conservazione e valorizzazione delle risorse ambientali.
  • Acqua:
    • il 15% della popolazione non è servita dalla rete fognaria e il 30% della popolazione che non dispone di sistemi di depurazione;
    • dal 2003 al 2012, a causa degli scarsi investimenti effettuati dalle società pubbliche e municipalizzate, in 13 regioni è stato fatto ricorso a deroghe agli standard sanitari europei e tuttora nel Lazio il contenuto di arsenico nell’acqua supera le soglie ammesse dalla normativa europea;
    • Occorre disporre l’affidamento con gara trasparente e aperta della gestione del servizio idrico a soggetti che garantiscano la realizzazione degli investimenti necessari a garantire la salute dei cittadini e porre rimedio ad una situazione che vede.
  • Compensazioni ambientali:
    • Con riguardo alle opere infrastrutturali, possibilità di prevedere compensazioni ambientali per la messa in sicurezza dal rischio idrogeologico e sismico del territorio e compensazioni dirette ai cittadini anziché alle amministrazioni locali e regionali.
  • Europa e relazioni internazionali:
    • sui tavoli internazionali occorre lavorare affinché gli accordi e i trattati siano utili a fissare standard comuni di tutela dei diritti dei cittadini a vivere in un ambiente più salubre, sulla base di analisi condivise dei costi e dei benefici.
    • L’approccio europeo all’efficienza energetica impone agli stati l’obiettivo di riduzione dei consumi energetici del 20% al 2020. Risultato oggi più vicino in virtù del rallentamento dell’economia e della produzione industriale: a tecnologie sostanzialmente invariate, si consumano meno risorse ambientali perché sono meno gli attori che le impiegano.
    • La riduzione dei consumi energetici dipende più dal calo della produzione industriale (-10% nel 2012) che non dalla riduzione dei consumi energetici. I dati più aggiornati sull’intensità energetica non mostrano un significativo miglioramento.
    • L’efficienza energetica è un’altra cosa: significa produrre di più inquinando meno, grazie a tecnologie più pulite. È questo l’obiettivo che l’Europa dovrebbe perseguire.

lunedì 18 febbraio 2013


I dubbi dello scarabeo stercorario:
<< A che mi servi? Non ti posso trasportare. Non ti posso scopare! >>

Avete mai pensato a che cosa si domanderà un animale, come lo scarabeo stercorario, quando si troverà davanti ad un nostro rifiuto? Sicuramente si interrogherà sullo scopo della sua esistenza sulla Terra ma non troverà risposta. 
Lo scarabeo non troverà risposta perché quel rifiuto, creato dall'uomo, non porterà nessun tipo di vantaggio a lui e a tutto l'ecosistema e quindi è da considerarsi inutile e dannoso. 
L'uomo, una volta considerato l'essere vivente più evoluto ed intelligente della Terra, adesso è il più stolto perché è l'unico che si scava la fossa sotto i piedi sfruttando l'ambiente fino a distruggerlo del tutto.

Aiutiamo lo scarabeo a non farsi più queste domande e quindi a limitare la dispersione dei rifiuti. 
Torniamo in noi! Torniamo a riflettere su chi siamo e su quali sono i nostri doveri sulla Terra, sul prendere e sul dare…come fanno gli altri esseri viventi.

La Terra ti ringrazia!

Pubblichiamo il capitolo dedicato all'Ambiente del programma del partito "Scelta civica con Monti per l'italia". 
Nei prossimo giorni pubblicheremo tutti gli altri.

Ecco i sei punti principali dell’Agenda Ambiente: 

 • Un Piano nazionale per la “decarbonizzazione” dell’economia italiana e la riduzione delle emissioni di CO2. 

Il piano costituisce il quadro di riferimento per le politiche e misure necessarie a rispettare entro il 2020 gli impegni presi dall’Italia con il pacchetto europeo “clima-energia”. Un piano che identifica le linee di azione di medio-lungo periodo per allineare l’Italia alla strategia per la decarbonizzazione e competitività dell’economia europea. 

Il piano è la piattaforma programmatica nella quale vanno collocate le misure per dare attuazione alla Strategia Energetica Nazionale, per recepire le direttive europee che regolano il mercato dei permessi di emissione, l’efficienza energetica e la fiscalità energetica, per promuovere le modalità di trasporto e mobilità a bassa intensità di carbonio e a base emissioni, per sostenere lo sviluppo della chimica verde e dei biocarburanti di seconda e terza generazione. 

E’ necessario disincentivare l’uso dei combustibili più inquinanti per il particolato (come il gasolio) ed incentivare l’uso di combustibili meno inquinanti (GPL e Metano) e l’energia elettrica.?Dato che il consumo di gasolio rappresenta più di 7 volte il consumo di GPL e metano (ed il GPL 4 volte più del metano) senza gravare sul bilancio dello Stato, basterebbe aumentare di poco (30 centesimi di €) l’accisa sul gasolio per poter ridurre di molto (circa 150 centesimi di €) l’accisa su un litro di GPL. 


Catalogare i sistemi “verdi” e i meccanismi incentivanti per la crescita sostenibile. 

Si prevede l’istituzione della lista delle tecnologie, dei sistemi e dei prodotti che contribuiscono alla riduzione dell’intensità di carbonio dell’economia nei diversi settori (energia, chimica, trasporti, rifiuti, agricoltura). Tra i sistemi va inclusa anche la “misurazione dell’impronta di carbonio” (carbon foot printing) di processi e prodotti. 

La lista è lo strumento per regolare l’accesso prioritario delle imprese e dei soggetti privati: 

a) ai fondi strutturali 2014-2020; 

b) ai benefici previsti dal “Fondo rotativo del Protocollo di Kyoto” istituito presso la Cassa Depositi e Prestiti, che dovrebbe essere rifinanziato per il periodo 2014-2020; 

c) ad una riduzione del 55% dell’IVA o al credito di imposta (il saldo nel ciclo di investimenti è positivo per la PA) sull’acquisto o per l’impiego delle tecnologie e dei sistemi della lista nel periodo 2014-2020;
d) al credito di imposta a favore dell’esportazione delle tecnologie della lista. 

La lista dovrà essere anche vincolante per gli acquisti della pubblica amministrazione. 


Incrementare i sistemi di generazione distribuita ad alta efficienza di elettricità-calore-freddo nelle aree urbane. 

Il pacchetto degli incentivi per le fonti rinnovabili e per l’efficienza energetica sta provocando un duplice effetto positivo sulla riduzione dei consumi e dei costi dell’energia e sulla promozione di una filiera nazionale competitiva sui mercati internazionali sia sviluppati (USA) sia nelle economie emergenti (Brasile, Cina e India in particolare). 

Questo processo va sostenuto come fattore chiave per la crescita ed il superamento dei vincoli e dei costi del sistema elettrico tradizionale, anche nella prospettiva di rafforzare il ruolo dell’economia italiana nella competizione europea per le smart cities. 


Il piano nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la messa in sicurezza del territorio 

Il Piano risponde all’impegno assunto dall’Italia in ambito europeo e prevede che vengano pienamente attuate in Italia le direttive europee in materia di alluvioni, anche attraverso l’istituzione delle Autorità degli otto bacini idrografici.

 Il Piano prevede 2,5 miliardi/anno di investimenti di cui 1 miliardo di risorse pubbliche e 1,5 miliardi risorse private agevolate con credito di imposta. Gli investimenti pubblici dovrebbero essere liberati dal vincolo del patto di stabilità, come già richiesto alla Commissione Europea 


Semplificazione e trasparenza per le autorizzazioni ambientali che non proteggono l’ambiente. 

 Dalle bonifiche dei siti contaminati, alla riqualificazione ambientale degli impianti industriali (non solo ILVA), dai progetti per le infrastrutture a quelli per le nuove imprese industriali: proponiamo l’adozione di nuove misure per stabilire procedure tecniche sulla base dei migliori standard europei e tempi “non discrezionali” per le procedure di autorizzazione. Queste misure sempre più urgenti rappresentano una “infrastruttura” necessaria per liberare risorse e favorire investimenti sostenibili per la crescita. 


L’introduzione della fiscalità ambientale, come previsto dal disegno di legge “delega fiscale” per spostare progressivamente la tassazione dal lavoro all’impiego delle risorse naturali (acqua e suolo) e di quelle energetiche (carbon tax) è un volano efficace per trasformare l’economia in una direzione più efficiente e competitiva, come ripetutamente sottolineato dall’Unione Europea e da OCSE, ed è una misura chiave per la crescita sostenibile dell’Italia.

venerdì 15 febbraio 2013


Quando andiamo al supermercato nel reparto frutta e verdura di solito acquistiamo quello che ci piace mangiare, senza pensare se quello che abbiamo messo nel carrello è di stagione oppure no.
Non tutto quello che ci viene venduto è di stagione e per sopperire alle nostre richieste la GDO fa venire da molto lontano i suoi prodotti. Questi viaggi sono negativi perché aumentano il costo del prodotto e i tir che lo trasportano inquinano molto in giro per l'Europa.
Dobbiamo impegnarci ad acquistare frutta e verdura di stagione sia per evitare questi viaggi, sia perché sono più saporite perché freschei e maturate naturalmente, sia perché sono più salutari perché non hanno avuto bisogno di "trucchi" per crescere specialmente nell'agricoltura biologica.

Visita questo sito che ti indica le verdure di stagione:


giovedì 14 febbraio 2013


Pubblichiamo il capitolo dedicato all'Ambiente del programma del partito "PDL". 

Nei prossimo giorni pubblicheremo tutti gli altri.

Ambiente, green economy e qualità della vita

- Nuovo piano per il riassetto idrogeologico del Paese Messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, da realizzare attraverso benefici fiscali e finanziamenti agevolati
- Rifiuti: realizzare cicli integrati regionali di smaltimento, con l’obiettivo dell’autosufficienza; incentivare la raccolta differenziata e la riduzione della produzione dei rifiuti
- Valorizzare il sistema dei parchi e delle aree protette, attraverso l’uso della leva fiscale, per favorire nuove imprese e occupazione
- Green economy: puntare su quattro settori strategici: eco-innovazione, fonti rinnovabili, riciclo dei rifiuti e mobilità sostenibile
- Tutela degli animali da compagnia e affezione e cancellazione delle spese relative agli stessi dal redditometro
- Misure contro gli abbandoni degli animali come strumento di lotta al randagismo
- Smart Cities: dare impulso allo sviluppo delle città “intelligenti”, coinvolgendo capitali privati e utilizzando stimoli fiscali
- Nuovo rapporto sinergico ambiente-turismo

mercoledì 13 febbraio 2013


Pu

bblichiamo il capitolo dedicato all'Energia del programma del partito "Movimento 5 stelle". 



Nei prossimo giorni pubblicheremo tutti gli altri.



ENERGIA

Se venisse applicata rigorosamente lalegge 10/91, per riscaldare gli edifici si consumerebbero 14 litridi gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato calpestabile all’anno. In realtà se ne consumano di più. Dal 2002 la legge tedesca, e più di recente la normativa in vigore nella Provincia di Bolzano, fissano a7 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato calpestabile all’anno il consumo massimo consentito nel riscaldamento ambienti.Meno della metà del consumo medio italiano. Utilizzando l’etichettatura in vigore negli elettrodomestici, nella Provincia di Bolzano questo livello corrisponde alla classe C, mentre alla classe B corrisponde a un consumo non superiore a 5 litri di gasolio, o metri cubi di metano, e alla classe A un consumo non superiore a 3 litri di gasolio, o metri cubi di metano,  al metro quadrato all’anno. Nelriscaldamento degli ambienti,una politica energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2, anche per evitare le sanzioni economiche previste dal trattato di Kyoto nei confronti dei Paesi inadempienti, deve articolarsi  nei seguenti punti:
• Applicazione immediata della normativa, già prevista dalla legge 10/91 e prescritta dalla direttiva europea 76/93, sulla certificazione energetica degli edifici
• Definizione della classe C della provincia di Bolzano come livello massimo di consumi per la concessione delle licenze edilizie relative sia alle nuove costruzioni, sia alle ristrutturazioni di edifici esistenti
• Riduzione di almeno il 10 per cento in cinque anni dei consumi energetici del patrimonio edilizio degli enti pubblici, con sanzioni finanziare per gli inadempienti
• Agevolazioni sulle anticipazioni bancarie e semplificazioni normative per i contratti di ristrutturazioni energetiche col metodo esco (energy service company), ovvero effettuate a spese di chi le realizza e ripagate dal risparmio economico che se ne ricava.

martedì 12 febbraio 2013


Pubblichiamo il capitolo dedicato all'Ambiente del programma del partito "PD Bersani". 

Nei prossimo giorni pubblicheremo tutti gli altri.
Beni comuni
Per noi salute, istruzione, sicurezza, ambiente, sono campi dove, in via di principio, non deve esserci il povero né il ricco. Perché sono beni indisponibili alla pura logica del mercato e dei profitti. Sono beni comuni di tutti e di ciascuno e definiscono il grado di civiltà e democrazia del Paese.
I referendum del 2011 hanno affermato il principio dell’acqua come bene non privatizzabile. L’energia, il patrimonio culturale e del paesaggio, le infrastrutture dello sviluppo sostenibile, la rete dei servizi di welfare e formazione, sono beni che devono vivere in un quadro di programmazione, regolazione e controllo sulla qualità delle prestazioni.
Per tutto questo, introdurremo normative che definiscano i parametri della gestione pubblica o, in alternativa, i compiti delle autorità di controllo a tutela delle finalità pubbliche dei servizi. In ogni caso non può venir meno una responsabilità pubblica dei cicli e dei processi, che garantisca l’universalità di accesso e la sostenibilità nel lungo periodo.
La difesa dei beni comuni è la risposta che la politica deve a un bisogno di comunità che è tornato a manifestarsi anche tra noi. I referendum della primavera del 2011 ne sono stati un’espressione fondamentale. È tramontata l’idea che la privatizzazione e l’assenza di regole siano sempre e comunque la ricetta giusta. Non si tratta per questo di tornare al vecchio statalismo o a una diffidenza preventiva verso un mercato regolato. Il punto è affermare l’idea che questi beni riguardano il futuro dei nostri figli e chiedono pertanto una presa in carico da parte della comunità.
In questo disegno la maggiore razionalità e la valorizzazione del tessuto degli enti locali sono essenziali, non solo per la funzione regolativa che sono chiamati a svolgere, ma perché il presidio di democrazia, partecipazione e servizi che assicurano è in sé uno dei beni più preziosi per i cittadini. Superare le duplicazioni, riqualificare la spesa, devono perciò accompagnarsi a un nuovo e rigoroso investimento sul valore dell’autogoverno locale che, soprattutto nella crisi, non va visto, così come ha fatto la destra, come una specie di malattia, ma piuttosto come una possibile medicina. A sua volta l’autogoverno locale deve offrire spazi e occasioni alla sussidiarietà, alle forme di partecipazione civica, ai protagonisti del privato sociale e del volontariato.

lunedì 11 febbraio 2013


Pubblichiamo il capitolo dedicato all'Ambiente del programma del partito "Rivoluzione Civile Ingroia".

Nei prossimo giorni pubblicheremo tutti gli altri.


Per l’ambiente.
Va cambiato l’attuale modello di sviluppo, responsabile dei cambiamenti climatici, del consumo senza limiti delle risorse, di povertà, squilibri e guerre. Va fermato il consumo del territorio, tutelando il paesaggio, archiviando progetti come la TAV in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto di Messina. Va impedita la privatizzazione dei beni comuni, a partire dall’acqua. Va valorizzata l’agricoltura di qualità, libera da ogm, va tutelata la biodiversità e difesi i diritti degli animali. Vanno creati posti di lavoro attraverso un piano per il risparmio energetico, lo sviluppo delle rinnovabili, la messa in sicurezza del territorio, per una mobilità sostenibile che liberi l’aria delle città dallo smog;

venerdì 8 febbraio 2013

I Mozzi - Gli inquinatori di mozziconi di sigaretta



"Ficcatelo in Tasca" lancia il progetto "I MOZZI" contro l'inquinamento causato dai mozziconi di sigaretta lanciati dai fumatori per terra. I MOZZI sono le persone che inquinano la Terra con i loro mozziconi di sigaretta. Inquinano perché sono privi di una parte di cervello.

Questo progetto con stile provocatorio vuole stimolare i fumatori a riprendersi la loro dignità di fumatore responsabile e la loro parte di cervello mancante e dimostrare che anche un fumatore sa rispettare l'ambiente.

Forza MOZZI! 

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