venerdì 24 aprile 2015

Palermo aderisce a Ficcatelo in Tasca

Il contagio ormai è iniziato!

Il Comitato Civico Quartiere Pagliarelli di Palermo aderisce "Ficcatelo in Tasca" con tutta una serie di attività che pubblicheremo presto. http://pagliarelli.blogspot.it/2015/01/stop-rifiuti-finestrino-campagna-fic.html


martedì 21 aprile 2015

Mozziconi di sigaretta in terra: un veleno



I mozziconi di sigaretta, gettati via dagli 1,5 miliardi di fumatori nel mondo, sono tanto inquinanti e pericolosi per l’ambiente e per la salute quanto i rifiuti industriali.
Purtroppo, a giudicare soltanto dalla quantità che vediamo dispersa nelle nostre strade, sembrano essere molto rari quei fumatori che si preoccupano di gettare la cicca della sigaretta nei cestini. C’è addirittura chi non si fa scrupoli a gettarla nel mare: nel Mediterraneo, per esempio, rappresentano il 40% dei rifiuti (il 9,5% sono bottiglie di plastica, l’8,5% sacchetti di plastica, il 7,6% lattine di alluminio).


Accendere una sigaretta significa immettere in ambiente più di 4000 sostanze chimiche ad azione irritante, nociva, tossica, mutagena e cancerogena. Una parte di queste sostanze chimiche resta nel filtro e va a contaminare quella parte di sigaretta non fumata che comunemente chiamiamo cicca o mozzicone. Nelle cicche, quindi, è possibile trovare moltissimi inquinanti: nicotina, benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210, e acetato di cellulosa, la materia plastica di cui è costituito il filtro.

La valutazione si basa su: il numero di fumatori (13 milioni), il numero medio di sigarette fumate da ciascuno (15 sigarette al giorno), i quantitativi di alcuni agenti chimici presenti in ogni cicca e il numero complessivo di cicche immesse in ambiente ogni anno (72 miliardi di cicche/anno).

Tenuto conto del potere filtrante dell’acetato di cellulosa (filtro) è comunque possibile affermare che il carico nocivo immesso in ambiente con i mozziconi di sigaretta è alquanto rilevante.

Nicotina324 tonnellate
Polonio-2101872 milioni di Bq
Composti organici volatili1800 tonnellate
Gas tossici21,6 tonnellate
Catrame e condensato1440 tonnellate
Acetato di cellulosa12240 tonnellate


fonte: articolo di http://www.plef.org

Riciclo creativo rifiuti

Ecco alcune idee interessanti di riciclo rifiuto

venerdì 17 aprile 2015

Dicono di noi a Pisa

Gli universitari di Pisa dicono di noi su loro giornale online. UN ringraziamento speciale a Filippo Bernardeschi che ha scritto l'articolo.

Leggi l'articolo su:
http://www.tuttomondonews.it/fic-un-movimento-per-lambiente/

giovedì 16 aprile 2015

Pubblicità progresso interattiva

L’agenzia di comunicazione brasiliana Business Central lancia questa sua campagna con una pagina pubblicitaria dove il lettore puo’ estrarre dalla bocca della tartaruga una busta di plastica dove dentro c’è scritto questo: 

"Che cosa hai appena fatto è salvare la vita della tartaruga marina. Ma per contribuire a salvare milioni di animali marini di ogni anno, è necessario molto di più. Smettere di usare il sacchetto di plastica è un buon inizio.
Altri danni che i sacchetti di plastica portano all’ambiente:
- Non sono biodegradabili - rimangono nell'ambiente per centinaia di anni;
- Causano l'intasamento degli scarichi, che in tempo do pioggia, causando inondazioni;
- Quando inceneriti, rilasciano tossine pericolose per la salute.
La Business Central si aspetta che questo sacchetto di plastica sia l’ultimo nelle vostre mani. Nel mercato, dal momento che ci sono opzioni migliori come Ecobags, sacchetti di plastica biodegradabili, sacchetti di carta riciclata, e altri. Buste di plastica. Eliminare questo male dalla vostra vita di tutti i giorni e dal pianeta. Buona vita grazie."

giovedì 9 aprile 2015

Ecco la nostra nuova campagna contro i rifiuti abbandonati nell'ambiente firmata ROSS&THOMAS.





SOS IN MARE O MARE IN SOS. Cambiando l'ordine dei fattori il mondo cambia. In peggio purtroppo. La campagna Ross&Thomas contro i rifiuti abbandonati nell'ambiente… continua. Siamo con FIC il movimento contro i rifiuti abbandonati in strada. Aiutiamo l'ambiente… condividendo il messaggio.

http://www.rossandthomas.com

venerdì 3 aprile 2015

Erbicidi, Olanda e Francia verso il bando del pesticida Roundup

Le associazioni ambientaliste accusano il governo italiano: "Non  prevede azioni concrete per bloccare l'uso di una sostanza definita dallo Iarc un probabile cancerogeno". La produttrice Monsanto replica. "È scienza spazzatura"

 "Dopo il parere dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) che lo ha definito un probabile cancerogeno, l'Olanda sta mettendo al bando il glifosato mentre Francia e Brasile si accingono a farlo. Il governo italiano invece si è dichiarato a favore di un 'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari' che prevede un ampio utilizzo di questi prodotti sotto l'etichetta della sostenibilità". La denuncia è di Maria Grazia Mammuccini, portavoce del Tavolo delle associazioni ambientaliste e dell'agricoltura biologica di cui fanno parte 14 sigle (tra cui Aiab, Associazione per l'agricoltura biodinamica, Fai, Federbio, Legambiente, Lipu, Slowfood, Wwf).

Il glifosato è l'erbicida più utilizzato al mondo: dal 1992 al 2012 il suo uso è aumentato di 140 volte negli Stati Uniti: uno sviluppo collegato anche alla crescita delle coltivazioni ogm che sono resistenti a questo erbicida. "Il governo italiano per ora non ha raccolto  nessuna richiesta che proviene dal mondo delle associazioni ambientaliste e dell'agricoltura biologica", accusano gli ambientalisti. "Nel Piano di azione nazionale non sono previste azioni concrete per ridurre l'utilizzo dei pesticidi, e invece di favorire la diffusione di pratiche che non ne fanno uso come l'agricoltura biologica e biodinamica, si lavora solo per garantire l'obbligo di rispettare le prescrizioni in etichetta: così si aggrava il peso economico e burocratico sulle spalle degli agricoltori senza ridurre i pesticidi".

Monsanto, la multinazionale che produce il glifosato sotto il marchio commerciale di Roundup, ha definito il rapporto dello Iarc "scienza spazzatura" e pochi giorni fa ha chiesto all'Organizzazione mondiale per la sanità (di cui lo Iarc fa parte) il ritiro del rapporto. Secondo Philip Miller, vice presidente della multinazionale, "lo Iarc ha volutamente scelto di ignorare dozzine di studi che supportano il giudizio di non pericolosità per il glifosato".

Un contrasto che rilancia le polemiche. Anche perché l'Italia, in base ai dati del rapporto dell'Ispra del febbraio scorso, in Europa occidentale è il maggiore consumatore di pesticidi per unità di superficie coltivata, con valori doppi rispetto a quelli della Francia e della Germania. Molto alto anche il numero delle sostanze di cui si trovano tracce nelle acque: 175 tipologie di pesticidi (tra i più presenti il glifosato) nel 2012 a fronte dei 166 del 2010 e dei 118 del biennio 2007-2008.

L'Everest è una discarica, il Nepal annuncia provvedimenti

Tonnellate di rifiuti ed escrementi sporcano la vetta più alta del mondo, ma le autorità nepalesi annunciano sanzioni per fermare lo scempio


 QUANDO Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay, 62 anni fa, arrivarono sulla vetta dell'Everest, guardarono in basso per ammirare un panorama mozzafiato. Cosa che accade anche oggi ai temerari che tentano l'impresa, con la differenza che il fiato resta in gola non per il fascino, bensì per l'orrore. La causa sono tonnellate di rifiuti ed escrementi che punteggiano il dorso della montagna, tanto che viene considerata la discarica più alta del mondo.

Ma quest'anno il governo del Nepal ha detto basta. Stanco di inviare squadre di operatori a raccogliere i resti delle arrampicate, ha dichiarato che applicherà con estremo rigore le misure approvate un anno fa ma mai rispettate. Multe fino a 4mila dollari aspettano gli alpinisti che non portano indietro, ciascuno, almeno otto chili di rifiuti. Compresi quelli organici. Da marzo a maggio, infatti, si prevede l'arrivo di circa 300 scalatori, guidati dagli Sherpa, sui sentieri ghiacciati dell'Everest. In assenza di servizi igienici, sbrigano le necessità corporali all'aperto, ma negli anni se n'è accumulata una quantità insostenibile. Addirittura, la Nepal Mountaineering Association dichiara che le deiezioni umane sono un problema ben più grande rispetto alle bombole di ossigeno, tende strappate, scale rotte, lattine e contenitori che i gruppi si lasciano alle spalle. Il problema è che restano intatte nel ghiaccio per tutto l'inverno, per poi venire allo scoperto nella stagione dell'arrampicata, quando si sciolgono i ghiacciai. L'odore che diffondono è sgradevole, e si comincia a porre il problema dei rischi per la salute delle persone che bevono l'acqua dei fiumi alimentati dalla fusione dei ghiacciai. Ecco perché, da quest'anno, i funzionari del turismo giurano che i controlli saranno molto più severi.

Difficile stimare la quantità di escrementi rimasti congelati sotto la neve. Le spedizioni di pulizia Eco-Everest, guidate ogni anno dalla Dawa Steven Sherpa, a partire dal 2008 hanno recuperato 15.000 chili di spazzatura. Nel 2012, gli artisti nepalesi hanno prodotto delle sculture con 1,5 tonnellate di rifiuti prelevati dall'Everest, prendendo parte a una campagna di sensibilizzazione.



Fonte: articolo di Repubblica scritto da

mercoledì 1 aprile 2015

Pesce d'Aprile?



Era meglio!

Questa è una foto vera di uno dei tantissimi pesci dell’Oceano Pacifico inquinati da pezzi di plastica tritati dalla forza del mare. Mangiano i rifiuti scambiandoli per cibo. Questo accade anche alle tartarughe marine, ai gabbiani e a tanti altri esseri viventi.
E’ preoccupante perché anche in Italia c’è questo problema. Infatti nel nostro Mar Maditerraneo hanno trovato nel pesce pescato frammenti di plastica nei tonni e pesce spada. Oltre ai frammenti le più pericolose sono le sostanze tossiche, gli additivi della plastica utilizzate dalle industrie per renderla più elastica come gli ftalati o il bisfenolo che inquinano il pesce con effetti tossici.


Guarda il video di PresaDiretta: 





PRESADIRETTA puntata su Rai sull'inquinamento dei mari da rifiuti

A PRESADIRETTA un lungo viaggio in giro per il mondo per raccontare che i nostri mari sono malati e hanno bisogno di essere salvati. Lo stato di salute del mare è una vera e propria emergenza mondiale. E ci riguarda da vicino.

PRESADIRETTA ha viaggiato attraverso il Mediterraneo, per scoprire che è uno dei mari più inquinati dalle plastiche e che queste entrano nel ciclo alimentare del pescato. Grandi e piccoli abitanti del mare sono aggrediti dalle sostanze inquinanti e il pericolo arriva così sulle nostre tavole.

PRESADIRETTA ha raccontato gli sversamenti e gli scarichi illegali, quelli privati e quelli industriali, i depuratori che non funzionano.

L’Unione Europea ci ha già condannato due volte e ha aperto una terza procedura di infrazione che, con ogni probabilità, porterà a una terza condanna. Il Ministero dell’Ambiente ha stimato in 9 milioni di euro, le multe che dovremo pagare se continuiamo a inquinare il Mediterraneo.

Le telecamere di PRESADIRETTA sono arrivate fino in Thailandia e in Bangladesh, principali allevatori di gamberetti nel mondo per capire cosa c’è dietro l’allevamento intensivo. Hanno raccontato lo sfruttamento indiscriminato non solo del mare e del delicatissimo ecosistema di quei paesi, ma anche della popolazione locale e della manodopera


Guarda il video: