lunedì 22 giugno 2015

Il progetto per liberare gli oceani dalla plastica sarà realtà


Tra pochissimo potremo scoprire se pulire gli oceani, eliminando i rifiuti di plastica, sia possibile o ancora un sogno.
Il progetto più ambizioso della storia sarà testato in Giappone l’anno prossimo.
Boyan Slat, la mente dietro a questo progetto, è un ragazzo di vent’anni, CEO di The Ocean Cleanup, un’organizzazione che ricerca il modo più economico ed efficace di depurare gli oceani.
“Sono sempre stato un appassionato di tecnologia”, ha detto Boyan: “da quando avevo 12 anni.”
Il bisogno di trovare una soluzione alla sporcizia del mare nasce durante una normalissima vacanza in Grecia, quando Boyan si accorge che in acqua ci sono più rifiuti che pesci.
Dopo aver trovato un’idea ha bisogno di soldi per metterla in pratica, e così dà il via a una campagna di crowdfunding internazionale.
In poco tempo il progetto riceve finanziamenti e un team di 100 specialisti, tra scienziati e ingegneri, si mette al lavoro.


Per capire come mai la campagna di Boyan abbia avuto così tanto successo basta leggere uno studio allarmante sull’inquinamento ambientale. I rifiuti di plastica sono arrivati a contaminare l’88% della superficie degli oceani.
A causa delle correnti oceaniche tonnellate di rifiuti si raccolgono in zone specifiche, tra cui l’isola di Tsushima in Giappone.
Proprio l’amministrazione e i cittadini di quest’isola si sono rivolti a Boyan e al suo gruppo di ricerca per realizzare sulle proprie acque il primo test del sistema di depurazione.
Lo strumento ideato da Boyan consiste in una gigantesca barriera galleggiante lunga più di un chilometro che muovendosi, spinta dalle correnti d’acqua, raccoglie i rifiuti che trova sul suo corso, lasciando passare i pesci attraverso dei fori speciali.
Il sistema è tanto efficace quanto semplice. La maggior parte della plastica infatti staziona in superficie o entro i primi tre metri, uno spazio che la barriera copre totalmente.
Se il progetto di Boyan funzionerà, saranno sviluppati in larga scala molti altri sistemi di pulizia degli oceani.
E in pochi anni sarà possibile progettare una barriera molto più grande in grado di raccogliere tutti i rifiuti dell’Oceano Pacifico.

Sito ufficiale del progetto:
www.theoceancleanup.com


Immagine via The Ocean Cleanup

Fonte: articolo di http://www.helloworld.it/

venerdì 19 giugno 2015

Editoriale

"Perché continuo a dire che buttare un rifiuto per terra è un danno verso noi stessi? Perché prima o poi una persona alla volta lo capisce...non siamo tutti scemi. Se ci viene spiegato bene come ad un bimbo di 4 anni lo capiamo tutti che buttare uno scontrino per terra inquina l'aria che respiriamo e il cibo che mangiamo. Basta spiegarlo bene che non si tratta solo di inquinamento visivo dell'ambiente. "
(foto Ponsacco - Pisa cimitero dopo taglio erba)

Luca Batoni - ideatore di Ficcatelo in Tasca

mercoledì 17 giugno 2015

Nuova campagna Ficcatelo in Tasca



Continua la nostra "battaglia" contro l'abbandono dei rifiuti nell'ambiente. Quello che vogliamo trasmettere e condividere è che il rifiuto impiega tantissimo tempo per sparire dalla faccia della terra. 
Grazie all'Agenzia di comunicazione fiorentina ROSS&THOMAS e alle foto di Alessandro Puccinelli che ci hanno aiutato ad esprimere questo messaggio.

martedì 9 giugno 2015

Campagna pubblicitaria contro rifiuti abbandonati nell'ambiente Ficcatelo in Tasca



PENSACI BENE. IL TUO RIFIUTO RESTERA’ LI’ PER ANNI.
Continua la nostra campagna contro i rifiuti abbandonati nell’ambiente. Anche il più piccolo dei rifiuti impiega tantissimo tempo per scomparire. Gli oggetti in plastica come ad esempio le bambole si degradano in 1000 anni grazie alla forza degli agenti atmosferici. Degradandosi oltretutto le bambole rilasciano sostanze tossiche dannose per l’uomo come gli gli additivi della plastica utilizzate dalle industrie per renderla più elastica come gli ftalati o il bisfenolo.
Pensiamoci quindi prima di buttare un rifiuto per terra, rimarrà con noi per tutta la nostra vita e oltre.

Un ringraziamento speciale all'agenzia di comunicazione ROSS&THOMAS e al fotografo Alessandro Puccinelli.

mercoledì 3 giugno 2015

Nuova campagna Ficcatelo in Tasca sui tempi di degradazione dei rifiuti


Chi getta un rifiuto per terra spesso pensa che si volatilizzi in un istante o che venga tolto da qualcuno. In realtà i rifiuti restano lì e dal più piccolo al più grande impiegano tantissimo tempo per degradarsi.
Ad esempio una sola lattina in alluminio ci mette da 10 a 500 anni grazie alla forza degli agenti atmosferici.


Grazie al contributo dell'agenzia di comunicazione ROSS&THOMAS e le foto di Alessandro Puccinelli proviamo a comunicare questo messaggio. Condividete!
http://www.rossandthomas.com/

http://www.alessandropuccinelli.com/